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Intelligenze Artificiali

Intelligenze Artificiali: potenzialità e sfide nel contesto della gestione aziendale

Uno degli argomenti dominanti nel corso del 2023, all’interno del dibattito tecnico e scientifico, ma anche sociologico ed etico, è stato quello legato all’evoluzione delle Intelligenze Artificiali (IA).

La crescita impetuosa di queste tecnologie sta senza dubbio già modificando in profondità l’approccio al lavoro e alle dinamiche aziendali. Andando ad analizzare le potenzialità straordinarie, ma anche le sfide complesse poste da questa trasformazione, ci rendiamo conto di come il mondo del lavoro sia interessato da questo in molti modi diversi, senza risparmiare nessun settore, compreso quello della gestione informatica d’impresa.

La portata di ciò che sta per accadere era già stata intuita con grande efficacia nel 2019 da Andrew Ng, professore di informatica alla Stanford University e co-fondatore di Google Brain: “L’IA è la nuova elettricità. Proprio come l’elettricità ha trasformato quasi tutto un secolo fa, oggi l’intelligenza artificiale sta facendo lo stesso.”1

Come questa trasformazione porti in sé la potenzialità per sconvolgere anche il mondo della gestione aziendale è reso evidente dalle potentissime capacità di automazione delle IA, che possono migliorare in modo radicale l’efficienza operativa in settori strategici per le imprese come la produzione e la logistica. Il modo più ovvio in cui le IA possono però cambiare tutto in termini di gestione è la loro capacità di raccolta, analisi e gestione dei dati; dall’amministrazione, al commerciale, alla Business Intelligence, riesce difficile immaginare come un qualsiasi comparto aziendale possa essere immune a questo fenomeno.
Ed è qui che sorge un primo problema. Se i dati con cui le IA dovranno essere “addestrate” e “alimentate” sono, per ovvi motivi, influenzati e viziati da errori e pregiudizi tipicamente umani, il rischio è che le scelte prese dai decisori aziendali siano a loro volta viziate da una diffidenza verso le informazioni prodotte dai nuovi sistemi o perlomeno siano influenzate da dati già “contaminati” in partenza.

Un secondo problema è quello relativo alle conseguenze sull’uomo “lavoratore”. Si prefigura infatti uno tsunami. Lo aveva già intuito un decennio fa Erik Brynjolfsson, direttore del MIT Initiative on the Digital Economy: “Mentre alcuni impieghi potrebbero essere sostituiti, nuove opportunità professionali emergeranno.”2 Questa riflessione spalanca le porte a una sfida immensa per le aziende. La riqualificazione professionale si trasforma infatti in un’esigenza ineludibile per mantenere la competitività della forza lavoro, “ri-plasmando” le professionalità dei lavoratori con nuove conoscenze e competenze, indispensabili per garantire che le persone possano lavorare al fianco delle IA e non essere sostituite da esse.
La sfida acquisisce quindi una nuova dimensione, aggiungendo al livello tecnico e organizzativo quello immateriale ma complesso dell’etica. L’etica come bene preziosissimo per le imprese, una risorsa che per essere sfruttata al meglio richiede però la presenza di una governance forte e il coraggio di lavorare alla definizione di nuove regolamentazioni di stampo etico nell’adozione e nell’utilizzo delle nuove tecnologie.

Gettando uno sguardo più mirato sulle implicazioni dell’adozione delle IA nel mondo della gestione informatica d’impresa, ci rendiamo conto immediatamente dell’impatto straordinario che queste tecnologie fanno presagire. I nuovi software gestionali ERP che appariranno in futuro, potranno sfruttarle per mettere in campo livelli di efficienza mai visti prima e capacità di analisi, sia a posteriori che predittiva, fino a poco tempo fa inimmaginabili. Pianificazione strategica, calcolo e ottimizzazione dei costi, organizzazione dei processi produttivi, allocazione delle materie prime e delle risorse umane, razionalizzazione dei flussi operativi e delle attività commerciali… una miniera d’oro per la gestione software aziendale. E siamo solo agli inizi.

Le aziende, però, non sono fatte solo di macchinari e tecnologie, per quanto efficienti. Sono strutture complesse, nelle quali la dimensione tecnica e quella umana si intrecciano per creare capacità, competenze, efficienza e professionalità. Le qualità delle IA schiuderanno le porte di una nuova evoluzione gestionale per le imprese, a patto che questo processo, ormai inevitabile, sia governato con l’equilibrio e la consapevolezza che ogni vera rivoluzione richiede.
L’obiettivo finale potrebbe essere quello prefigurato da Klaus Schwab, fondatore del World Economic Forum: “La quarta rivoluzione industriale, caratterizzata dall’integrazione di tecnologie intelligenti in ogni aspetto della vita, crea una sinergia senza precedenti tra l’uomo e la macchina.”3

Una nuova sinergia per un nuovo mondo, che oggi, proprio per la grande portata e diversità di applicazione, non può che essere gestita a progetto sulle specifiche esigenze e obiettivi di ciascuna azienda. I tempi sono sempre più maturi perché progetti di IA possano migliorare l’efficienza operativa e stimolare l’innovazione… con una ulteriore sfida per le aziende: saper pianificare gli investimenti necessari a implementare i progetti.

Note:
1 Andrew Ng, What AI Can and Can’t Do (TED Talk, April 2019)
2 Erik Brynjolfsson, The Key to Growth? Race with the Machines (TED Talk, March 2013)
3 Klaus Schwab, The Fourth Industrial Revolution (World Economic Forum, 2016)

 

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